Introduzione

Abbiamo raccolto qui alcune generalità, alcune interrogazioni e distorciamo idee che hanno circolato e/o che circolano a proposito della linea Maginot.

La linea Maginot non è omogenea!

Nel 1940 la linea Maginot è amministrativamente ritagliata in molti settori rinforzati (SF) molto disuguali al livello della loro potenza. Si scaglionano lungo le frontiere, eccetto del lato della Spagna dove le costruzioni rinforzate non sono all'ordine del giorno.

La scelta politica (e strategica che ne deriva) del modo in cui sarebbe trattato un conflitto armato contro la Germania e l'Italia è evoluto dal 1926 al 1940. Quest'evoluzione, certamente male controllata, ha trasformato poco a poco la linea Maginot in una caricatura di questa per che era stata concepita. Così molti settori rinforzati del 1940 hanno ereditato dell'epiteto “rinforzato„ senza avere né la struttura né la potenza delle vere SF di pensati all'origine dalla CORF. Quest'evoluzione negativa era fortemente possibile e prevista fin dal 1922 (vedere il documento sulla seduta del CSG del 22 maggio 1922).

L'evoluzione negativa della linea Maginot ha principalmente tre origini:

- nell'alto ordine militare i pareri sono molto condivisi a proposito della pertinenza di una difesa permanente di TUTTE le frontiere;

il costo elevato delle prime realizzazioni e la crisi finanziaria internazionale hanno richiesto l'aggiornamento delle realizzazioni più costose (che erano anche più efficienti);

- infine, nel corso degli anni, ogni uomo politico locale, ogni Comunità influente, hanno voluto la sua fortificazione o il sue casemates, qualunque ne sia l'interesse ed il valore. E “il bétonite„ di cianfrusaglia ha così trasformato l'idea di linea Maginot in una vasta frode per opinione pubblica credulone! Per caricaturare (appena), all'inizio della ?a guerra mondiale si può dire che quasi ogni soldato ha, in dotazione, la sua borsa di cemento ed i suoi attrezzi di muratore.

Maginot Painlevé?

Chi è all'origine della linea Maginot: Maginot, Painlevé?

Paul Painlevé (1863-1933)

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Paul Painlevé è un matematico i cui lavori si riferiscono all'analisi ed alla meccanica.

È nominato più volte presidente del consiglio e ministro della guerra.

Tra il 1925 ed il 1929, mentre è ministro della guerra, il 30 settembre 1927 crea la CORF (Commissione d'organizzazione delle regioni rinforzate) a che è attribuito il ruolo di studiare e di fare realizzare i lavori di fortificazione previsti dal Consiglio superiore della guerra. I lavori cominciano nel 1928 a Rimplas (Alpi marittime).

André Maginot (1877-1932)

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Ministro francese della guerra, tra l'altro dal 2 novembre 1929 al 17 febbraio 1930.

Il 14 gennaio 1930 fa votare i 3.000.000F necessari alla realizzazione della maggior parte delle fortificazioni che la Francia sta realizzando sulle sue frontiere. Il dibattito è mosso, la stampa se ne afferra e parla “di linea Maginot„. Il nome è lanciato.

Allora?

La Francia ha sempre rinforzato e migliorato le sue fortificazioni. Per quanto riguarda la linea Maginot si può dire che la prima idea è nei cartoni dell'esercito dalla fine della guerra del 1914-1918. Si può dire che la prima pietra (o il primo calcestruzzo) ne ritorna a Paul Painlevé. Infine, si può dire che il primo nome che la qualifica è dato da un giornalista sconosciuto (?).

E André Maginot? Ha fatto votare una grande parte dei crediti (non i primi) ed appena si parla di grandi quantità di denaro si ha possibilità di diventare famoso.

La linea Maginot non è un muro della Cina sotterranea!

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Il muro della Cina è continuo, anche al livello dell'incrocio dei laghi

Il muro della Cina è una costruzione unica, continua. La linea Maginot, è un seguito di lavori rinforzati indipendenti gli uni dagli altri. Tuttavia, poiché alcuni hanno gallerie sotterranee che fanno molte centinaia di metri di lunghezza, alcuni giornalisti, poco informati o interessati di fare sensazione, hanno fatto nascere il mito di una fortificazione unica scavata tutto lungo la frontiera.

È la copertura di fuoco che è giudizioso essere continuo! Infatti, le fortificazioni (chiamati lavori) si fiancheggiano reciprocamente; le armi di ciascuna di esse traggono sui loro vicini e negli intervalli che li separano. Così queste fortificazioni creano non una barriera fisica ma una barriera di fuoco lungo la frontiera.

Questo sistema è molto efficace. Se l'avversario tenta di passare tra due fortificazioni è preso in sciarpa non dei tiri incrociati; se si attacca di fronte ad una fortificazione si espone ai fuochi avvicinati alla fortificazione in questione ma, soprattutto, si mette sotto il fuoco delle altre fortificazioni di flanquement. La posizione diventa rapidamente intollerabile!

Detto questo, occorre intendersi sul termine di barriera di fuoco. Alcune sezioni della linea Maginot hanno molto una grande potenza di fuoco che combina artiglieria ed infanteria; altri mancano d'artiglieria; e di altri ancora se ne rimettono a barriere naturali (acqua, foreste) battute da alcuni mitragliatori.

All'origine (prima degli anni 1930) non si era previsto che la linea Maginot sia una barriera continua delle frontiere. Solo alcune regioni strategiche dovevano essere rinforzate. Quindi, diciamo che il progetto ha slittato!

La linea Maginot protegge le sue parti posteriori immediate

Chi non ha inteso dire: le fortificazioni non proteggono le loro parti posteriori!

Le parti posteriori immediate delle fortificazioni sono protette nello stesso modo in cui le loro parti anteriori immediate, dai tiri delle altre fortificazioni che le fiancheggiano. Di più hanno armi d'autodifesa avvicinata come FM, JM e cannoni anticarro che proteggono le entrate. Inoltre, sono protette dalle truppe d'intervallo e “dalle riserve mobili„ la cui missione è di riguardare gli eventuali punti indeboliti.

A questo riguardo, in maggio - giugno 1940, “il problema„ che si pone nella zona nordorientale della linea Maginot è il seguente: dopo l'entrata delle truppe tedesche con il nord della Francia, via il Lussemburgo ed il Belgio, l'alto ordine francese ordina l'abbandono della linea Maginot. Le truppe d'intervallo fanno movimento verso il sud (quando ne hanno il tempo) e gli equipaggi di alcune piccole fortificazioni ne fanno la stessa cosa. Così l'inondazione dei profughi ha ostacolato la pensione degli uomini che staccano, le molestie tedesche non girano spesso al vantaggio dei francesi! Un nuovo ordine richiede allora alle fortificazioni potenti (che non sono stati ancora abbandonati) di resistere. Ma quest'ultimi si trovano senza infanteria di copertura e, spesso, senza informazioni sul nemico, alcune piccole fortificazioni garantendo questa missione essendo state evacuate! È una delle ragioni che ha fatto dire che la linea Maginot non proteggeva né le sue parti posteriori né le sue parti anteriori!

Nonostante questo handicap le fortificazioni che restano occupate si difendono contro gli attacchi globali e, quando l'armistizio di giugno 40 entra in vigore, nessuno di esse ha potuto essere preso. Tuttavia, se ci si riferisce alle cronistorie dei combattimenti del Fermont o del Schoenenbourg, i tedeschi non hanno fornito né i loro uomini né i loro materiali per tentare di arrivare a fine.

La linea Maginot trae anche in territorio ostile

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Torretta di 75/33 e GFM che protegge le sue cime

Quante volte si vedono scrive: è che confonde, le fortificazioni non traggono neppure sull'Italia! (o sulla Germania nel nord-est). E di giustificare questo stato di fatto con eventuali considerazioni diplomatiche.

Qualsiasi sistema è tanto più efficace in quanto i suoi elementi non sono rapidamente neutralizzati dai bombardamenti ostili. Importa dunque che la linea Maginot non sia sotto il fuoco diretto della potenza che affronta e che ha ogni svago, in tempo di pace, di preparare la sua offensiva.

Ma, se le armi delle fortificazioni possono trarre in territorio ostile, il nemico può sempre loro trarre sopra con armi accuratamente installate prima della guerra ed a portata superiore a quelle delle fortificazioni francesi. Le fortificazioni sono dunque costituite da piccoli blocchi diffusi sul campo, per offrire minore presa possibile, ed il loro casemates sotto calcestruzzo hanno piani di fuoco paralleli alla frontiera. Per raggiungerli con tiri tesi il nemico deve dunque penetrare in territorio francese con tutte le difficoltà che ciò comporta: debolezza dei suoi lati, difficoltà di azionare materiale pesante, difficoltà di fornitura delle sue batterie.

Ogni volta che è possibile installare armi ad azione frontale e protette dei tiri sfavorevoli, i progettisti della linea Maginot non hanno trascurato quest'opportunità. Così le torrette ad eclissi, torrette che escono da terra per mettersi in batteria, hanno una protezione sufficiente per non essere preoccupato da tiri che provengono dalla frontiera. Le torrette traggono in territorio straniero senza preoccuparsi degli eventuali problemi diplomatici che sono suscettibili di creare. È più la mancanza di denaro dello stato della diplomazia che ha a volte fatto rimettere più tardi all'installazione di una torretta in questa o quella località della linea Maginot.

Ligne Maginot ed il Belgio

La linea Maginot protegge male la frontiera belga e, con questa frontiera, i tedeschi ne hanno approfittato per passare nel 1940. Le ragioni di questo stato di fatto aprono un dibattito più politico che militare.

Ricordiamo che la linea Maginot, in occasione della sua concezione, doveva proteggere alcune zone precise e permeabili del territorio nazionale, e non il suo insieme.

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Al nord, il limite tra la Francia, il Lussemburgo ed il Belgio (Ardenne: punto verde sulla carta quì sopra) era considerato naturalmente insormontabile a causa del suo rilievo e delle sue foreste. La fortificazione di questa zona non si imponeva dunque. I tedeschi finalmente vi sono passato in maggio 1940.

A quest'errore di valutazione si aggiunge un errore tattico. Infatti, la frontiera belga, molto poco rinforzata, è allora coperta dall'elite dell'esercito francese, potente, mobile, e dotata del materiale dei più moderni; ciò che di in gran parte compensare l'assenza di fortificazioni. Ma all'inizio di attacca tedesca del 10 maggio 1940, il généralissime Gamelin muove quest'esercito per portarla verso il nord del Belgio e verso l'Olanda. Le Ardenne non sono più protette; i tedeschi si inghiottono e prendono ad inverso l'esercito francese!

Il problema della sconfitta francese non è dunque collegato con il fatto che la frontiera belga non era rinforzata, bensì al fatto che gli hanno tolto i propri difensori all'ultimo momento!

CDF

Il 6 dicembre 1926 la Commissione di difesa delle frontiere (CDF) elabora una relazione precisa sull'organizzazione da attuare:

Nord: fortificazioni leggere di campagna, a realizzare in tempo di guerra

Nord-est: 3 zone (regioni) di fortificazioni potenti (Metz; Vosges - Lauter-; Belfort)

Sud-Est: fortificazione potente che sbarra i collari

La CORF

La CORF (Commissione d'organizzazione delle regioni rinforzate) è creata il 30 settembre 1927. È incaricata di attuare l'organizzazione prevista dalla CDF. Cioè che disegna i piani delle fortificazioni, fa studiare i nuovi materiali che devono fornirli, e procede alla realizzazione dell'insieme. È il motivo per cui diamo l'epiteto “di lavori CORF„ a queste fortificazioni, per opposizione alle costruzioni non CORF, leggere, costruite dopo il 1935.

La linea Maginot di 1940 è l'insieme costituito dalla fortificazione CORF, potente, e la fortificazione leggera (“fortificazione robaccia„ scritto Philippe Truttmann nel suo libro “il muro della Francia„).

Osservazione

Restrizioni di bilancio hanno ridotto l'artiglieria delle zone da rinforzare (eccetto nelle Alpi): aggiornamenti nel sud di Metz, al centro e sulle ali del Lauter, ed a Belfort.

Precisazioni sull'artiglieria

Si può facilmente constatare (soprattutto se si osserva la carta sulla quale le zone con artiglieria CORF sono in rosse) che la copertura della frontiera, con l'artiglieria CORF, è ridicolmente poco ampia.

All'origine, la CORF aveva previsto di proteggere, con l'artiglieria, soltanto alcune zone: Metz, Vosges - Lauter-, Belfort, Cols delle Alpi.

Restrizioni di bilancio hanno ridotto l'artiglieria di queste zone (eccetto nelle Alpi): aggiornamenti nel sud di Metz, al centro e sulle ali del Lauter, ed a Belfort.

Dove non ci sono artiglierie, la linea Maginot si accontenta di fortificazioni d'infanteria, a volte CORF ma molto spesso di fortificazioni leggere di campagna. Invece, nel 1940, nelle zone senza artiglieria di fortificazione, la linea Maginot è efficacemente rafforzata da un'infanteria d'intervallo ed una forte artiglieria di posizione.

Osservazione

Se non è costruita in montagne, d'accesso difficile, una fortificazione ha valori soltanto se si mette sulle spalle da una forte infanteria d'intervallo e, soprattutto, da un'artiglieria potente di posizione. Di fronte alla Germania ne era così fino a che il generale Weygand ordina, il 12 giugno 1940, lo sgombro delle truppe d'intervallo. Dopo questa data è il moto di eserciti con le zone sprovviste d'artiglieria e l'attacco delle parti posteriori delle fortificazioni.

Di fronte all'Italia, le truppe d'intervallo e l'artiglieria di posizione sono state ritirate soltanto dopo l'armistizio dal 25 giugno 1940.

Azione frontale. Azione d'flanquement

Fortificazione ad azione d'flanquement

Sulla linea Maginot, oltre alle torrette che traggono su 360°, le fortificazioni con artiglieria sotto calcestruzzo (artiglieria che non è sotto torretta) traggono sistematicamente soltanto sulle fortificazioni vicine. Dice che sono ad azione d'flanquement.

Il flanquement, imposto dalla CORF, ha principalmente due vantaggi:

- Crea una diga di fuoco pur coprendo molte fortificazioni.

- Protegge i vani delle armi, contro i colpi ostili che possono provenire da bene al di là della frontiera.

Fortificazione ad azione frontale

Nella zona della 65eDI (Alpi del sud) si constata che la frontiera sinuosa, combinata al rilievo di cui le valli da difendere formano “un V„ molto chiusi, non permette di proteggere i vani, dei colpi diretti. Dice allora che le fortificazioni sono ad azione frontale (azione verso la frontiera). È una deroga rara alla regola decretata dalla CORF.

Una protezione rafforzata dei vani è allora necessaria. È il motivo per cui si può osservare, nelle fortificazioni della 65eDI, l'esistenza di casemates di 75mm molto rafforzate, non soltanto da una protezione frontale di 20cm (invece dei 10cm abituali) ma, inoltre, con una protezione di 20cm di tetto ed una stessa protezione laterale. Il 75mm è allora letteralmente incastonato in un bozzolo blindato.

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Schemi di casemates. “Flanquement„ a destra e “azione frontale„ a sinistra


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Lacuna di 75mm ad azione frontale. Si vede, qui, soltanto la protezione frontale di 20cm di spessore


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Lacuna di 75mm ad azione frontale. Aspetti di protezione chiusi


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Lacuna di 75mm ad azione frontale. Aspetti di protezione aperti. Da quando questa fotografia è stata presa, la fortificazione è stata disarmata.

Gioco, rompicapo

Ecco 5 distintivi (di berretto delle truppe di fortezza) ottenuti sovrapponendo 10 pezzi 2 per 2 (con o senza sovrapposizione di parti di distintivi). A di ricostituirvi i 5 distintivi.

Linea Maginot: generalità, idee da meditare e distorcono idee? ; Documento realizzato a partire da elementi di origini diverse: SHAT Vincennes “Muraille della Francia„ (Philippe Truttmann) - etc. E-R Cima ©2004-2009

0_*; Preferenze; 1_*; Introduzione; 2_*; Non omogeneo; 4_*; Muro della Cina; 15_*; Le parti posteriori; 6_*; Torrette; 7_*; Ed il Belgio? ; 9_*; Precisazioni sull'artiglieria; 10_*; Azione frontale?; 20_*; Gioco, rompicapo