../s3_ae.gif Linea Maginot - ARMAMENTO. Lancia-fiamma
Documenti SHAT, Philippe e Michel Truttmann, Raymond Cima, ecc. ©2002-2010 Autoédition Cima.
Generalità

Generalità sui lanciafiamme

lf_titre.jpg

Applicazioni dei lanciafiamme

In attacco lancia-fiamma lo è utilizzabile in qualsiasi circostanza, tra l'altro contro il personale, in TIR diretto o incurvato dove può sostituire vantaggiosamente le granate, sarebbe soltanto con il suo effetto prolungato. Il suo liquido infiammato che si insinua con facilità attraverso l'interstizio inferiore la sua occupazione è particolarmente efficace contro le macchine motorizzate, le fosse, i ripari e casamatta, eccetto se l'obiettivo è ermeticamente chiuso.

In difesa, può essere efficace contro l'infanteria che utilizza fori di granata per progredire per salti successivi. Ma in difesa può anche essere sostituito dall'associazione classica: mitragliere, mortaio di piccola misura, granate.

Lanciafiamme e fortificazione CORF

Il principio dell'impianto di lanciafiamme è previsto dalla CORF, fin dalla progettazione dei lavori. Ma in mancanza di materiali efficienti e soprattutto tenuto conto della mancanza d'interesse dei lanciafiamme nella difesa avvicinata alla fortificazione, l'arma non è trattenuta a profitto dell'associazione di FM-JM (tiri tesi) e di mortai di 50mm (tiri incurvati) ai quali sono aggiunti lance-grenades.

Tuttavia, nel 1937, la questione dell'impianto di lanciafiamme nei lavori ritorna all'ordine del giorno, prove di materiali sono intraprese, analizzati, i loro risultati sono giudicati - interessanti. Solo i lanciafiamme Mandet, pratico a tal punto che può fornire le campane GFM, superano la fase del prototipo. Resterà tuttavia nei cartoni (certamente a causa del fatto che le GFM suréquipées).

Lanciafiamme Mandet
Descrizione

Lanciafiamme Mandet

Descrizione

mandet_0.jpg Guardia, molto ornata, del documento relativo alle prove dei lanciafiamme.
mandet_1.jpg
mandet_3.jpg Veduta d'insieme dell'apparecchio Mandet provato.
I lanciafiamme sono costituiti da due posti:
- il posto di TIR, con la lancia adattabile ad una lacuna tipo GFM, servito dal tiratore,
- il posto d'approvvigionamento, con i serbatoi a liquido infiammabile ed a propulseur, servito da due fornitori.

Questi due posti, più o meno distanti uno dell'altro, sono collegati tra loro da un insieme di tre condotti: uno porta il liquido infiammabile sotto pressione; il secondo permette il mantenimento di un pilota acceso in fine di lancia; il terzo è un megafono che collega i due posti.

La lancia

Descrizione della lancia

mandet_5.jpg Lancia dell'apparecchio Mandet, vista tuffando diritto.

Della sinistra verso la destra:
- sopra la lancia: joystick che attiva la valvola di lanciare liquido infiammabile,
- al sotto della lancia: manovella del magnete (e magnete) che serve ad infiammare il pilota dell'estremità della lancia,
- al centro: sistema di fissazione alla lacuna di GFM,
- alla destra estrema: bruciatore, pilota.

mandet_4.jpg Vista profilo diritto. Su questa fotografia il pilota è stato tolto.
mandet_6.jpg Grande piano sul pilota.

- al centro: cannone d'uscita del liquido infiammabile,
- tutto intorno: pilota ad otto fori,
- a sinistra: accenditore elettrico del pilota (collegato al magnete).

Approvvigionamento

Posto d'approvvigionamento

mandet_7.jpg
mandet_2.jpg Bottiglie d'approvvigionamento.

Questo posto è costituito da due meccanismi simmetrici alternativamente utilizzabili ed interconnectables.

Ogni meccanismo comprende 2 lunghe bottiglie d'aria sotto pressione (propulseur) situate da ambo le parti di una grande bottiglia (serbatoio a liquido infiammabile) il cui contenuto permette un TIR continuo di 20 secondi (che è consigliato di sostituire da una serie di 20 tiri di una seconda ciascuno).

Quando una delle due grandi bottiglie a liquido infiammabile è vuota, un joystick permette ad uno dei due fornitori di collegare la seconda bottiglia alla lancia, mentre l'altro fornitore riempie la bottiglia vuota. Le bombole d'aria compressa sono così interconnectables ed hanno una lunghissima durata di vita (di cui non abbiamo trovato il valore esatto).

Réapprovisionnement

mandet_8.jpg Riempimento di una bottiglia.

Il réapprovisionnement in liquido infiammabile ha un punto forte: può essere realizzato a partire da barili ordinari, dal commercio. Nessuna pompa è necessaria poiché un doppio condotto permette di mettere il barile a pressione leggera (una pressione forte lo farebbe scoppiare) ciò che respinge il liquido infiammabile.

Vantaggi del sistema

Questo sistema, apparecchio mobile su carrello, può dunque essere mosso seguente le necessità. Ma soprattutto è autonomo! Cioè, che non ha bisogno di compressore che funziona in occasione dell'utilizzo dei lanciafiamme né di pompa per ricaricarlo. È un vantaggio importante poiché può così fornire le casamatte sprovviste di gruppi elettrogeni.

Uso

Uso e prestazioni dei lanciafiamme

Quando l'apparecchio è pronto a funzionare il tiratore accende il pilota, dopo avere aperto il suo circuito, mira e tirata, per colpo di vento di getti di una durata di 1 seconda ciascuno.

La pressione del liquido infiammabile, variabile a volontà tra 500.000 e 1.200.000 Pa, permette di ottenere una portata compresa tra 8 e 30m (meno per vento contrario, come ci si può dubitarne).

Poiché il getto infiammato è quasi rettilineo fino alla sua estinzione, se si desiderano realizzare tiri incurvati (ad esempio raggiungere sfilate assalitrici in un foro di granata), basta lanciare un getto, pilota estinto, quindi di infiammare in seguito la pozzanghera prodotta da un nuovo getto, pilota acceso.

Punto debole: il riempimento del serbatoio a liquido infiammabile non è possibile in meno di 20 secondi (ne occorre appena un po'più). Ma un TIR continuo che lo svuota in 20 secondi questi lanciafiamme non possono essere utilizzati di continuo più di 40s (tempo di vidage dei 2 serbatoi). Invece, tiri brevi successivi di 1 seconda possono essere ripetuti molto a lungo poiché lasciano tempo a sufficenza per ricaricare i serbatoi.

Conclusioni

mandet_10.gif Firma di qualificazione dei lanciafiamme.

Dopo prove allo stabilimento di esperienze tecniche di Bourges, il 15 novembre 1938, l'ingegnere militare Cabrit principale conclude:

L'apparecchio Mandet sembra fin d'ora potere essere sottoposti a prove nei lavori rinforzati nelle condizioni normali d'occupazione.

Non abbiamo trovato traccia di queste prove. Hanno avuto luogo? Si è constatato che non portavano molto alla difesa avvicinata ai lavori? Si è giudicato bene non di installare un apparecchio di più nelle campane GFM già sovraccaricate di materiali? Sempre è che nessun lanciafiamme fornivano i lavori nel 1940.

Lanciafiamme SIAM
Descrizione

Lanciafiamme SIAM

Descrizione

Introduzione

Nel 1937, la questione dell'impianto di lanciafiamme nei lavori rinforzati ritorna all'ordine del giorno. Gli stabilimenti SIAM realizzano un apparecchio che presentano alla sezione tecnica del ministero della difesa nazionale e della guerra il 17 novembre 1938. È un po'tardi, tenuto conto del fatto che la ditta Mandet ha già presentato un sistema (diverso) il cui principio è stato approvato.

Descrizione generale

L'apparecchio SIAM è molto più efficiente del suo concorrente. Infatti, può lanciare getti a oltre 70 metri, può essere utilizzato di continuo ed il suo consumo è debole (10 litri/seconda). Di più è tecnicamente molto semplice.

siam_1.gif Principio dell'apparecchio SIAM. Schema Cima

L'apparecchio è tecnicamente semplice. È costituito:
- di un serbatoio a liquido infiammabile la cui dimensione non è imposta,
- di un serbatoio d'accumulo (accumulatore) ermeticamente chiuso,
- di un motore elettrico di grande potenza (almeno uguale a 10 kW) che attiva una pompa,
- di una pompa centrifuga che carica, in liquido infiammabile, il serbatoio d'accumulo, cosa che aumenta la pressione dell'aria in quest'ultimo,
- di un condotto flessibile che collega il serbatoio d'accumulo ad una lancia di proiezione,
- di una lancia sulla quale è fissato un pilota cui l'accensione è realizzata da magnete.

Ma l'apparecchio SIAM ha tre inconvenienti principali: la sua lancia è ingombrante, non è mobile e, soprattutto, ha bisogno d'energia elettrica, cosa che a gli impedisce di essere utilizzata nelle casamatte senza centrale elettrogena. Quindi il 30 novembre 1938 il colonnello Mouflard, direttore della sezione tecnica dell'ingegneria, suggerisce di riservare questi lanciafiamme ai grandi lavori ed a condizione che sia installato in nuove armature (dunque nuovi blocchi) specialmente studiate a questo scopo. Propone in particolare un'armatura tipo campana LG, con fungo ritrattabile, per garantire un TIR su 360°.

Conclusioni

Tenuto conto del fatto che l'apparecchio SIAM abbia avuto possibilità di essere autorizzate soltanto dopo lo studio di nuove armature, è poco probabile che un prototipo operativo sia stato realizzato. In ogni caso, del nostro lato ne non abbiamo trovato tracce.

Protezione delle fortificazioni
Simulazione d'attacco

Protezione contro lanciafiamme

Simulazione d'attacco ai lanciafiamme

lf_lavoir_2.jpg Prova di lanciafiamme al B1 del lavatoio (SF Savoia) il 26 e il 27 aprile 1940 (comparate la data della prova con il 10 maggio 1940: attacco tedesco).

Prove catastrofiche

Poiche'l'alto ordine francese ha emesso alcuni dubbi sull'efficacia dell'attrezzatura di ventilazione di fronte ai lanciafiamme di cui l'esercito tedesco è dotato, prove sono programmate nelle Alpi in cui gli italiani non hanno ancora dato prova di atti bellicosi.

Il 26 aprile le prove è fatto su una presa d'aria normale (senza déshuileur né placca di protezione), ventilazione in marcia, certamente! Una lancia-fiamma proietta 10 litri di miscuglio infiammato d'olio e di benzina in molti getti successivi. Quindi l'esperienza è rinnovata.

I risultati sono catastrofici! I filtri sono immediatamente ostruiti ed il loro flusso è diviso per 3 (passa da 600m3/h a 200m3/h). Solo consolazione, restano stagni.

Il 27 aprile le prove sono riprese con lo stesso protocollo, ma questa volta la presa d'aria è protetta da una targa di lamiera. I risultati sono più soddisfacenti della vigilia poiché l'intasamento dei filtri è allora chiaramente diminuito. Ma comunque dopo due prove successive il flusso d'aria della ventilazione passa lo stesso da 600m3/h a 500m3/h. egli non vi ha che pavesare.

Constatazione della delegazione permanente delle sezioni tecniche nel corso della sua riunione del 9 maggio 1940 (vigilia dell'attacco tedesco):

Le prove di lanciafiamme sulle prese d'aria hanno mostrato che il filtro era abbastanza rapidamente ostruito. Gli apparecchi protettivi successivamente esperti (déshuileur, targa o cappuccio di protezione dell'orifizio di presa d'aria) non hanno potuto impedire l'intasamento.

Il problema è senza soluzione immediato!

lf_lavoir_3.jpg Smontaggio di filtro dopo esperienza.
Conseguenze

Conseguenze sul campo

Nota, appena prima dei combattimenti di maggio 1940 (estratti)

lf_georges.jpg Intestazione della nota di servizio firmata, il 30 aprile 1940, dal generale GEORGES, comandante principale sul fronte nordorientale (documento SHAT).
Indipendentemente dal modo o la potenza dei lanciafiamme questi agiscono per getti successivi. In ogni getto proiettano durante un lasso di tempo molto breve una quantità importante di liquido che è normalmente infiammato ad alcuni metri dell'uscita dell'ajutage. Il getto di liquido può anche non essere infiammato. In quest'ultimo caso un getto ulteriore mette il fuoco al liquido proiettato anteriormente.
La portata delle macchine tedesche non è conosciuta esattamente. Si possono tuttavia ammettere le cifre seguenti: 100m per i serbatoi lanciafiamme, 30 a 40m per le macchine portatili.
Le fiamme agiscono sia per ustione diretta sia con aumento di temperatura (più 1000°C) che rende intollerabile una zona abbastanza ampia intorno al getto. In terreno libero non si può avvicinarsi del getto a meno di una trentina di metri.
Durante alcuni momenti una rete metallica fine al modo di una lampada di minatore ferma la fiamma ma lascia passare il liquido. Molto rapidamente la rete metallica è distrutta in seguito all'aumento di temperatura e la fiamma che attraversa nuovamente met. il fuoco al liquido che ha filtrato attraverso la rete. Invece lo schermo inferiore opaco in sostanza non infiammabile taglia l'irradiazione di calore o ferma il getto. Il getto di fiamma è accompagnato da una grande emissione di fumo che permette difficilmente a quello che è d'oggetto dell'attacco di vedere la macchina lanciatore.
Protezione nei lavori rinforzati
1 - lavori tipo CORF. Nessun effetto è da temere a causa della tenuta delle lacune (armi montate su giunto).

(Si osserverà che non dice nulla sulle bocche d'aerazione. Nota).

2 - lavoro tipo MOM. Questi lavori hanno i loro vani otturati parzialmente sia da camino sia da borse a terra.
Se la macchina lanciafiamme arriva a portata, le fiamme penetrano dentro con l'interstizio inferiore ed agiscono sul personale (). Occorre tuttavia notare che nei lavori a molte camere è raro che il getto di fiamme interessa allo stesso tempo tutte le camere di TIR. In questo caso estintori possono essere attuati dal personale non raggiunto, e gli estintori al bromuro di metile sono molto efficaci, estinguono rapidamente le fiamme senza liberare prodotti nocivi. Gli estintori a schiuma ed al tetracloruro di carbonio sono da proibire in modo assoluto.
In ogni caso, così com'è attuale delle cose, la parata più efficace consiste nel impedire alla macchina lanciafiamme di arrivare a portata di getto dei lavori.

(Senza troppo anticipi, si può affermare che è la parata assoluta; anche contro i bombardamenti, le miniere e l'attacco! Nota)

Nota, nel corso dei combattimenti del 1940 (estratti)

lf_42caf.jpg Intestazione della nota di servizio firmata, il 1° giugno 1940, dal generale de Division Renondeau, che comanda il 42°CAF ex SF Crusnes (documento SHAT).

Dopo 20 giorni d'attacco tedesco:

L'azione dei lanciafiamme può essere seria soltanto sulle lacune di campane di GFM, sulle prese d'aria e sulle lacune di FM sotto calcestruzzo.
Gli effetti possibili degli attacchi degli organi rinforzati così come sono brevemente esposti sopra conducono a prescrivere le consegne seguenti relative alla difesa contro gli attacchi.
Tutti i vani devono essere forniti della loro attrezzatura regolamentare, vegliando scrupolosamente alla fissazione normale di quest'attrezzature.

(Infatti, non era inutile ricordarlo poiché in alcune fortificazioni, gli uomini, stanco di essere costretto ad osservare attraverso i ghiacci di episcopi di GFM, avevano molto semplice ritirato quest'apparecchi e facevano le loro osservazioni a cielo aperto. Nota)

Osservazione, a proposito dell'assenza di lanciafiamme al lavoro della fortezza

Alcuni autori fanno osservare che nel 1940 se il lavoro della fortezza fosse stato fornito di lanciafiamme (come, successivamente, i lavori tedeschi della parete dell'Atlantico) i tedeschi non avrebbero forse potuto avvicinarsene e fare saltare la sua torretta di mitraglieri. È possibile. Ma al momento dell'attacco, la torretta era bloccata ed inutilizzabile, le truppe amiche della vicinanza erano state ritirate ed una delle 3 campane GFM era fuori servizio dopo i bombardamenti di preparazione. A che dunque, allora, avrebbe somigliato i lanciafiamme di protezione? Nel caso della fortezza, è una protezione per truppe esterne (ritirate su ordine) ed artiglieria (rinviata in mancanza di crediti) che ha crudelmente fatto difetto, più di qualsiasi altro tipo di armi. (R.Cima)

ecc.

Ecc.

.
Spazio rilassamento
Piccolo gioco ed avvisi

Spazio rilassamento

Piccolo gioco

Clic: caricare il gioco

Avvisi