../s3_ae.gif 1940. Trasmissioni nella linea Maginot
Apparecchio radiofonico OTCF tipo 1939
Cartella realizzata a partire da informazioni raccolte da Michel Truttmann e Raymond Cima. ©1998-2010 Autiédition Cima
Introduzione

Introduzione

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Il posto OTCF, tipo 1939, è l'ultimo sorto apparecchi di TSF che forniscono la linea Maginot nel 1940. È dire se è interessante studiare, sarebbe soltanto per farsi un'idea sul ruolo che l'alto ordine francese dell'epoca intende fare giocare alla radio. Infatti, il grado di tecnicità di un materiale è spesso strettamente legato all'interesse che lui si dimostra.

Il secondo interesse del posto OTCF è personale. Nel corso delle sue ricerche, poiche'il colonnello dell'ingegneria Philippe Truttmann (conosciuto di tutti i dilettanti di fortificazione) non è riuscito a scovare informazioni significative sul posto OTCF, era allettante, per il suo figlio Michel ed io stesso, raccogliere la sfida. Abbiamo avuto finalmente la possibilità di incrociare alcune tracce di cui vi facciamo parte. (R.Cima)

Generalità

Generalità

Il posto OTCF 1939 (onde molto brevi di fortezza), materiale di fortezza, è un posto Emetteur-Récepteur, trasportabile (a causa della sua debole ostruzione), ma non portatile (inutilizzabile da parte di fanti in movimento a causa della sua alimentazione conseguente). Il suo sfruttamento si fa soltanto in telefono, su ogni lunghezza di onde comprese tra 4m e 7,5m. La sua occupazione normale è in poste-à-poste, l'occupazione in rete è completamente eccezionale.

Il posto OTCF è utilizzato:

- cioè per i collegamenti di lavoro a lavoro;

- sia per garantire collegamenti tra lavori del PR e truppe d'intervallo, o ogni elemento esterno dotato di materiale ER40 o ER41;

- cioè per il collegamento tra lavoro ed aereo.

Presentazione

Presentazione del posto OTCF

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Dimensioni del posto: 42 x 26 x 20cm. I bottoni di destra sono riservati all'emissione, quelli di sinistra sono per la ricezione.

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Il micro (a destra) è sospeso ad un braccio a squadra. Al centro due posizioni per schede jack permettono di utilizzare simultaneamente due caschi ricevitori (uno di loro è in posto). A sinistra i figli d'alimentazione sono da collegare ad una batteria di pile.

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Alimentazione. Se la debole ostruzione dell'apparecchio lo rende portatile, la sua alimentazione in elettricità, medievale ed ingombrante, gli proibisce di essere portatile. Infatti, si vedono male truppe a piedi fare movimento con le batterie di una OTCF!

Antenna

Antenna e posizione del posto OTCF in una fortificazione

Il posto OTCF deve essere collegato ad un'antenna tramite un alimentatore costituito da un cavo (filo elettrico luce) torto (per evitare che faccia antenna) a due conducenti, la cui lunghezza non può eccedere 15m circa, poiché al di là di 15m le perdite di potenza in linea diventano troppo importanti. Ma l'antenna deve essere fuori della fortificazione poiché le frequenze utilizzate non attraversano il cemento armato. Tutto ciò per dire che il posto OTCF, nonostante la sua mobilità, non può essere installato dovunque. Deve essere piazzato vicino all'esterno. Questo non pone alcun problema più grave se è il fatto soltanto egli sarebbe stato preferibile che questo tipo di materiale sia direttamente manipulable da parte degli ufficiali del PC, generalmente lontano dalla superficie. Si può, infatti, supporre che quest'ultimi abbiano bisogno di conversare in diretta, ad esempio con un aereo di riconoscimento o delle truppe in movimento, sarebbe soltanto per regolare un TIR.

Antenna normale

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L'antenna è un palo dipolo di 2,5m di cima, montata a residenza fuori del lavoro, cosa che costringe ad installare il posto in un locale determinato e, normalmente, sempre lo stesso.

La forma e l'orientamento dell'antenna sono imposti dalle scelte tecnologiche. Qualsiasi antenna è direttiva e selettiva. Secondo la sua forma e la sua posizione irradia (o riceve) in direzioni privilegiate e filtra alcune lunghezze di onde. In altri termini, più l'antenna è adattata alla situazione più essa fornisce di potenza utile. Così deve avere una geometria ed un orientamento tanto più imperative in quanto l'apparecchio al quale è collegata è di debole potenza.

La soluzione adottata per la OTCF è più semplice di quanto sia. L'antenna, lineare a due pezzi (palo dipolo), è chiamata semionda poiché con i suoi 2,5m di lunghezza è intrinsecamente accordata sulle onde di 5m (60MHz) che sceglie in modo preferenziale.

Inoltre, perché le onde utilizzate non siano fortemente assorbite ed attenuate dal suolo, i pezzi dell'antenna sono perpendicolari al suolo (dei pezzi orizzontali captano male le onde).

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Su questa fotografia si vede l'antenna fissa, in posto sulla parete della casemate del ponte Saint Louis (è verticale, a sinistra della lacuna per cannone di 37mm). Le fotografie d'antenna OTCF in posto sono estremamente rare! Questa, la deve al caporale Lucien Robert (membro dell'equipaggio del ponte Saint Louis nel 1940). Lo ha preso il 25 giugno 1940, giorno dell'entrata in vigore dell'armistizio e lo ha affidato a Michel Truttmann. Lo abbiamo pubblicato nel 1995 “nella difesa gloriosa del ponte St Louis„.

Antenna di soccorso

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Ciascuno dei due pezzi (estremità) di quest'antenna è un tubo in duralumin o in ottone di 1,5m di lunghezza. Uno dei due pezzi (il verticale qui) è montato su un asse che permette di spiegarlo quando l'antenna è uscita con l'apertura di un blocco. L'impugnatura è costituita da un assemblaggio di estensioni che si può aggiungere a volontà.

La geometria non lineare dei due pezzi di quest'antenna di soccorso rende quest'ultimo meno efficiente dell'antenna normale fissa.

L'antenna di soccorso permette di muovere il posto (a condizione di restare sempre alla vicinanza dell'esterno) poiché può essere spiegata attraverso una lacuna di campana GFM, una lacuna di porta, ecc.

Onde molto brevi

Onde molto brevi (OTC).
Perché questa scelta? (da parte di Lionel CIMA)

Numerosi parametri influiscono sulla scelta della frequenza portatrice. Non vanno tutti nello stesso senso ed impongono un compromesso. Uno dei primi fattori da prendere in considerazione è quello della potenza del posto. Con i loro gruppi elettrogeni i lavori possono soddisfare a tutti i bisogni ma alcune casemates, isolate, non hanno alcuna fonte importante d'energia. Dispongono soltanto di accumulatori di cui si può sperare di tirare soltanto una decina di watt. L'antenna, il suo di quotato, deve essere molto breve per offrire minore presa possibile tanto ai tiri sfavorevoli che ai tiri di épouillage amici. In mancanza di posto nelle casamatte l'ostruzione del posto e dei suoi allegati deve essere ridotta al suo stretto necessario. Infine, con manipolazioni semplici dell'apparecchio, un personale rapidamente formato deve potere ottenere un segnale udibile e stabile.

Per garantire le trasmissioni in buone condizioni la mancanza di potenza del posto perora a favore di un'onda portatrice a bassa frequenza: 50kHz à 1,6MHz. Ma, a qualità di ricezione uguale, più la frequenza è piccola e più l'antenna deve essere lunga! Le decine di metri d'antenna imposti qui rendono le frequenze basse proibitive.

L'ambiente geografico condiziona fortemente la scelta della portatrice. Infatti, il suolo assorbe una certa quantità d'energia delle onde elettromagnetiche emesse, ed il fenomeno aumenta con la frequenza, che riduce tanto della portata dell'emittente. Per la gamma di onde compresa tra 1,6 mHz e 30 mHz, si passa il problema di questo - effetto di suolo emettendo in direzione del cielo. Le onde riflesse sugli strati ionosferici possono essere completamente rinviate verso la terra senza essere attenuati. Quindi questo metodo detto di propagazione indiretta può essere utilizzato per coprire una zona situata a molte migliaia di chilometri del punto d'emissione. Questa soluzione, adeguata alla fortificazione, potrebbe dunque cuscinetto gli inconvenienti causati dal rilievo montagnoso. Tuttavia la trasmissione indiretta prolunga enormemente la distanza tra l'emittente ed il ricevitore ed è molto dipendente dalle condizioni atmosferiche e meteorologiche che rendono i collegamenti instabili e pericolosi.

Con eliminazioni successive si arriva alla soluzione delle alte frequenze, prese in considerazione dal servizio delle trasmissioni militari, per garantire i collegamenti radiofonici tra i lavori della linea Maginot. I posti OTCF (onde molto brevi di fortezza) sono così battezzati poiché utilizzano una portatrice a frequenza situata tra 40MHz e 75MHz ciò che, in altri termini, corrisponde a lunghezze d'onda comprese tra 4m e 7,5m (molto brevi per relazione, ad esempio, alle grandi onde delle frequenze inferiori a 1,6MHz).

Così gli apparecchi OTCF hanno bisogno soltanto di un'antenna tutt'al più di 4m di lunghezza, poco ingombrante a conservare e facile da cambiare in caso di distruzione. Più delle variazioni meteorologiche non influenzano quasi più le onde di frequenze superiori a 30 mHz, che rendono la trasmissione abbastanza stabile. Ma l'assenza di riflessione di questo tipo di onde sugli strati ionosferici proibisce ogni trasmissione indiretta. Inoltre, con la loro debole potenza d'emissione di 10W i posti OTCF possono essere captati soltanto circa a 10km in terreno piatto e 25km in vertici individuati. Ciò significa che il loro utilizzo ottimale è realizzato da visibilità diretta, quando nessun ostacolo naturale si interpone tra le antenne. È praticamente sempre il caso tra lavori vicini.

Manipolazione del posto

Manipolazione del posto OTCF

Utilizzo normale

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Se il posto è collegato alla sua alimentazione ed alla sua antenna e se è accordato sulla frequenza d'emissione del suo corrispondente, la sua manipolazione è di una grande semplicità. Per metterlo in funzione basta staccare il suo micro, sospeso al commutatore generale. L'emissione è realizzata allora sostenendo sul bottone pulsante del micro. Le piccole oscillazioni dell'ago del milliamperometro di facciata attestano del funzionamento regolare della lampada HF d'emissione.

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Quando si cessa di sostenere sul bottone il posto si mette in modo ricezione. Là, per ottenere una qualità della sua ottimale, alcuni adeguamenti molto leggeri dei bottoni - accordo e “reazione eccellente„ rischiano di essere resi necessari dalle condizioni ambientali (umidità, ecc.) e meteorologiche.

Emissione senza interruzione

Pur non avendo alcun messaggio a fare passare, può essere opportuno mantenere il contatto o permettere la messa a punto del ricevitore di un corrispondente sporadico, tra l'altro quello di un aereo. Di conseguenza si ha la possibilità di realizzare emissioni prolungate senza monopolizzare il personale di servizio. Infatti, al centro della facciata del posto OTCF, un commutatore messo in posizione modulata attiva la lampada BF che oscilla ed emette un suono continuo a frequenza fissa.

Cambiamento di frequenza

Cambiamento di frequenza

In questo caso la complessità delle manipolazioni deriva dall'ultra semplicità del posto di cui i componenti sono ridotti al loro stretto necessario; non esiste infatti alcun circuito di messa a punto integrata. Per accordare le frequenze differentemente che a - vista di naso ci si deve aprire il posto, ed aiutare di un ondametro secondario accoppiando quest'ultimo con il circuito oscillant da regolare.

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Ondametro per la messa a punto del posto OTCF. Nel corso di uno scambio di documenti, nel 2004 il nostro amico gradito sale (che salutiamo qui) ci hanno annunciato questa scoperta rara. L'ondametro era nel suo caso, di cuoio, d'origine.
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Ondametro. Fotografia della documentazione ufficiale.

Quest'ultimo, di 120mm di lunghezza e di 65mm di diametro, possiede un circuito oscillant selettivo di cui si può modificare la frequenza d'accordo. Un tamburo laureato permette di leggere direttamente la lunghezza d'onda scelta. Questo tipo d'ondametro utilizza il principio d'assorbimento, cioè che assorbe dell'energia soltanto alla frequenza scelta. Il suo circuito è passivo e non richiede dunque un'alimentazione.

Utilizzo dell'ondametro (estratto della nota del 1939)

Essendo la scatola-posto privata del suo coperchio, lasciare l'accoppiamento dell'antenna abbastanza sciolta, e mettere il posto “su emissione„ mettendo il commutatore “telefono modulate„ “su modulate„ o bloccando il pulsante del microfono, essendo il commutatore sulla posizione - telefono.
Tenere l'ondametro nella mano diritta, il spire d'accoppiamento verso il basso. Introdurre questa spire di la zoppica posto, dopo avere messo il tamburo laureato dell'ondametro sulla posizione che corrisponde alla lunghezza d'onda da ottenerla, ed accoppiare con la bobina d'emissione del posto. Azionare allora il condensatore variabile d'emissione.
Si noterà che l'accordo tra il circuito assorbente calibrato dell'ondametro ed il CO d'emissione del posto, si manifesta con un massimo di corrente-targa al milliamperometro del posto. In queste condizioni, dopo avere ricercato l'accoppiamento minimo tra la bobina d'ondametro ed il CO, fermare il condensatore variabile da emissione alla posizione che corrisponde a questo massimo. Se si modifica successivamente l'accoppiamento dell'antenna ci si impegnerà a verificare nuovamente la lunghezza d'onda.

Così lo constata, la manipolazione non è alla portata di tutti!

Circuiti e componenti

Circuiti e componenti del OTCF

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Cima del posto aperto. Ogni compartimento corrisponde principalmente ad un circuito: emissione a destra, ricezione a sinistra, frequenza bassa ed antenna al centro.

Il posto OTCF è principalmente costituito da tre circuiti ad una lampada ciascuno:

- un circuito BF (per frequenze basse, o anche per frequenze vocali) è utilizzato come amplificatore del segnale udibile. È messo dopo il micro in occasione dell'emissione o prima dei ricevitori in occasione della ricezione;

- due circuiti HF (per alte frequenze), realizzano uno la modulazione e l'altra la demodulazione sulla portatrice.

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Un relè multiplo, comandato da un bottone pulsante messo nell'impugnatura del micro, garantisce la commutazione micro/ricevitori. Allo stesso tempo questo relè collega il circuito d'antenna sia sul modulatore, sia sul demodulatore.

Le 3 lampade dei posti OTCF (per circuito) sono identiche tra esse, cosa che facilita la manutenzione. Sono tubi a vuoto TMDT (triodo universale a debole consumo) le cui caratteristiche generali del circuito di riscaldamento sono le seguenti: Ef=4V; If=70mA.

Schema dei circuiti

Schema dei circuiti

Circuito d'emissione

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In facciata del posto il bottone - accordo fa variare il condensatore C ed il bottone - accoppiamento agisce sull'accoppiamento magnetico tra L e l'antenna.

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Circuito ricevitore

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In facciata del posto il bottone - accordo fa variare il condensatore C ed il bottone - accoppiamento agisce sull'accoppiamento magnetico tra L e l'antenna. Il bottone “reazione eccellente„ fa variare la resistenza R.

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Eccellente-reazione

Il demodulatore utilizza il principio “di reazione eccellente„ (o contre-réaction). Così la tensione di targa della lampada HF è controllata dal segnale che modula la portatrice. L'informazione ottenuta è amplificata dalla lampada BF prima di raggiungere i ricevitori. Il ruolo della resistenza variabile R è di migliorare la qualità del suono. Il suo valore ottimale dipende dalla potenza ricevuta e si determina - all'orecchio.

Prove
Pierre Pointue

Prove su Pierre Pointue (SFAM) raccolte da R.Cima

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Fotografia dell'una delle due entrate dell'Avant-Poste di Pierre Pointue. L'entrata di faccia, è inquadrato da due capanne del casernement esterno, è utilizzata in mancanza d'attacco.

Pierre Pointue è uno degli avamposti del SFAM, di fronte al forte di Castillon dove in giugno 1940 gli italiani pronunciano il loro più forte attacco. La OTCF vi ha svolto un ruolo importante, se non capitale.

Il 22 giugno 1940. 22:45.

Faceva notte fonda (dichiara Sgt Léon Bosio) poiché la notte era appena caduto quando quest'eventi si sono prodotti. (D'altra parte Adj/capo Lanteri scrive che a 22:45, mentre tutti sono al loro posto) il nemico emerge bruscamente (-) io fanno in nel lavoro tutto il personale che posso toccare. Sono obbligato a fare evacuare le 2 camere di TIR (i cui vani non sono stagni e sono l'obiettivo di granate) ed organizzo la difesa delle entrate. Mi metto in collegamento da parte di TSF con Cdt del lavoro del PR di Castillon e gli rendo conto che il nemico occupa le cime del lavoro. gli chiedo l'appoggio dei tiri dell'artiglieria e di fare trarre possibilmente sul lavoro stesso. Questi tiri sono iniziati alcuni momenti in seguito.

La viva reazione del PR, messa in allarme da OTCF, permette di contenere gli italiani fino a che alla mattina gli uomini dell'avamposto si liberano, che fa anche alcuni prigionieri.

Perché gli italiani non hanno neutralizzato la OTCF, distruggendo la sua antenna ad esempio?

In occasione del loro attacco, (mi spiega il tenente Médecin Dominica Leca) gli italiani hanno neutralizzato il telefono dell'avamposto ma non hanno distrutto l'antenna radiofonica (-) che hanno confuso con un palo per bandiera. Così, come lo abbiamo visto, Pierre Pointue è restato in comunicazione con Castillon. Ma nella notte (aggiunge il medico) il posto radiofonico che avevamo all'interno del lavoro, si guasta! Effettivamente (precisa la C/C Clément Michel), le granate che abbiamo ricevuto hanno fatto volare in abbagliamenti la nostra antenna e siamo restati isolati.

Tuttavia, il giorno dopo mattina, dopo la loro uscita del riparo, Alpin Jean Bellon ristabilisce le comunicazioni con il PR ed Adj/C Lanteri lo cita in questi termini:

Incaricato di garantire il collegamento da parte di OTCF con la parte posteriore, ha eseguito il suo compito con devozione, che fa lo sparo quando le sue funzioni non lo prendevano in considerazione presso il suo apparecchio.

E così il 23 giugno a 9:50 Adj. Malfroy (osservatorio del Garuche) può riassicurare la RSO della Agnès santa con questo messaggio:

Da parte di OTC Pierre Pointue comunica che tiene sempre.

Per ulteriori informazioni ci si può riferire al nostro libro “CASTILLON 76ºBAF„ ©1991-1993. B-R Cima.

Pont Saint Louis

Prove su ponte St Louis (SFAM), raccolte da R Cima e M Truttmann

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Questa fotografia dell'equipaggio del ponte St Louis è stata presa il 25 giugno 1940 intorno a loro casemate che hanno difeso fino alla fine. Lucien foto ROBERT.

Pont St Louis è gli avamposti del SFAM situato di fronte alla sola strada che collega l'Italia a mento. Nel corso dei combattimenti gli italiani passano l'avamposto che si trova allora privato delle sue comunicazioni (per staffette e telefono) verso la parte posteriore. Il suo solo legame è allora la OTCF.

La sera del 22, a 18:45, nota capo-Martin, mentre gli uomini di ponte St Louis sanno che gli italiani sono in mento, dunque dietro loro, la loro radio si guasta il tagliente definitivamente di qualsiasi informazione. Gli alpini di riposo si prolungano sui loro pagliericci senza trovare il sonno. Per prendere il loro giro di guardia gli uomini scavalcano penosamente i corpi dei loro camerati. Tutti sono barbuti ed individuano un odore forte. L'aria è respirabile soltanto grazie alla ventilazione forzata attivata regolarmente da uno di loro. Ma la preoccupazione è altrove! Esplorano febbrilmente lo spazio visivo del loro debole campo d'osservazione.

Ciò che ci preoccupava allora più (ci affida S/Lt Gros) era la possibilità di un attacco con i lati e le cime del lavoro.

Gli eventi danno loro ragione poiché sono allora l'obiettivo di molti attacchi. Ma ogni volta che si mettono a trarre, capo-Martin, attento al inferiore dei loro rumori, li sostiene dei suoi fuochi.

Il problema, collegato con il guasto di OTCF, non è quello dell'informazione da fornire ma quello dell'informazione non ricevuta. Infatti, il 25 giugno a 0:35 l'armistizio entra in vigore e ponte St Louis non che lo sa continua i suoi tiri, il rischio di causare un incidente diplomatico o, più grave per lui, una viva reazione militare degli italiani. Nel riassunto delle operazioni dell'avamposto si può leggere, a proposito del 25 giugno:

6:05, senza averlo visto arrivare, un soldato italiano che viene da Garavan si avanza verso la barriera. Due o tre altro si preparano a raggiungerlo. Colpi di vento di FM li disperdono. Un razzo verde è lanciato per chiedere i tiri d'artiglieria (che per una volta non vengono, e per!). A 6:20, un ufficiale ed un gruppo di alcuni soldati, anche venuti da Garavan, cercano nuovamente di avvicinarsi della barriera. Guzzi che è a FM, tirata. Un soldato sembra essere stato ucciso e due o tre altri feriti. Gli altri si ritirano. Ad 8:25, il sergente Bourgoin, che osserva al cannocchiale del cannone, segnala due ufficiali, le mani nelle tasche, descendant in mezzo alla strada. Sono seguiti da un civile (il sig. Acquaranne). Guzzi riceve l'ordine di trarre nell'aria poiché gli ufficiali non hanno né arma né si sgancia e si mostrano apertamente. Gli ufficiali ed il civile si ripiegano e scompaiono dietro la svolta della strada. Ad 8:45, il sergente Bourgoin segnala la comparsa di una grande bandiera bianca al gomito della strada. Squilli di trombe si fanno sentire. Tre o quattro minuti dopo due soldati appaiono che agitano il palo di questa bandiera. Un breve momento e scendono la strada in direzione del ponte, seguiti da 150 soldati circa preceduti dalla tromba che continua a suonare. Intrigato (non c'è nessun TIR su questa truppa che segue la grande bandiera bianca e sembra volere fermarsi prima del ponte), il comandante della casemate fa allora aprire la metà superiore della porta (il cui fondo è incastrato da macerie dovute ai bombardamenti).

Quindi avendo dato ordine al sergente Bourgoin di aprire il fuoco al segno inferiore della sua braccio, S/Lt grande si avanza verso l'avversario e gli chiede che un solo ufficiale superi il ponte e si avvicini. Due o tre ufficiali si avanzano. Il dialogo con un colonnello è quasi il seguente:

I nostri governi hanno firmato l'armistizio e le ostilità sono terminate da 1:35, alla nostra ora; ma continuate a trarre, occorre cessare il fuoco.

La risposta del Saint-Cyrien cade come un coltello:

Non ho alcun ordine di cessare il fuoco, non conosco l'armistizio e li prego di ritirarsi con i vostri uomini altrimenti riprenderò il TIR.

È mentre il sergente Bourgoin arriva dicendo:

Mio tenente, ci sono ufficiali francesi che sono appena arrivati.

Effettivamente, in uno dei suoi manoscritti (che la sua vedova mi ha fatto pervenire) il capitano Jean Blisson nota che è il tenente Girardot, ufficiale di informazioni della 58eDBAF, e che arrivano a ponte St Louis che porta l'ordine scrive di cessate il fuoco. Il tenente Malavielle ed il Medico-tenente il duca li accompagna. Per l'equipaggio è la fine di una tensione nervosa che non ha fatto che crescere giorno dopo giorno.

Gli ufficiali italiani, immediatamente venuti davanti ai francesi, espressero la loro ammirazione per i difensori. (scritto il generale Montagne. Quindi aggiunge:) chiesero in seguito l'apertura parziale della barriera di permettere il passaggio di ambulanze destinate ad evacuare molto i numerosi feriti di mento.

Questa domanda è accettata a condizione che l'ordine italiano ammetta il cambio, la sera stessa, della guarnigione del lavoro con una forza di lavoro uguale, in armi, e che riprenderebbe la missione. Lt-Colonel Moltoni capo dello STATO MEMBRO del generale Mondadori, che comanda la ?a divisione Cosseria, che ha portata l'accordo del suo capo, il cambio del posto, circondato dal 20 giugno, è fatto alle 18 da un nuovo equipaggio affidato al S/Lt Etienne Piedfort. È con orgoglio che S/Lt grande ed i suoi uomini, dopo avere fatto un pezzo di toeletta, lasciano allora il loro casemate. Armati ed in ordine di marcia sono accompagnati dagli italiani fino alla linea di demarcazione da cui raggiungono il capo Martin. Hanno riempito la loro missione oltre a qualsiasi speranza. Infatti, il generale Besson che ispeziona il lavoro in aprile 1938 avrebbe detto: questa casamatta non terrà 5 minuti!

Per ulteriori informazioni ci si può riferire al nostro libro “la difesa gloriosa del ponte St Louis„ ©1995. B.R.Cima - M.Truttmann.

ecc.

Ecc.

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